22 luglio 2023 • 21:30 •Parco Trevelyan
Luca Lazzareschi
testo e regia di Leonardo Petrillo
con Rocco Ciarmoli, Antonio Coppola, Bruno Governale, Matteo Montaperto, Gianfranco Teodoro
aiuto regia Chiara Acaccia
musiche Carlo Covelli
costumi Officine Farani
disegno luci Antonio Molinaro
In occasione degli 800 anni dalla nascita del primo presepe arriva al festival Taormina Arte FRANCESCO Fratello del cosmo, uno spettacolo scritto e diretto da Leonardo Petrillo che vede Luca Lazzareschi nei panni del poverello d’Assisi. Con un cast che comprende Rocco Ciarmoli, Antonio Coppola, Bruno Governale, Matteo Montaperto e Gianfranco Teodoro, con le musiche originali di Carlo Covelli, l’evento, in anteprima assoluta per la Fondazione Taormina Arte Sicilia, avrà luogo sabato 22 luglio alle ore 21:30 al Parco Trevelyan / Villa Comunale di Taormina.
L’azione si svolge dal 10 al 25 dicembre 1223, quando San Francesco dopo aver chiesto il permesso a Papa Onorio III, rievoca, a Greccio, la natività. Chiama quella rievocazione “praesepe” che in latino indica lo spazio degli animali chiuso dalle siepi dove vi è la mangiatoia in cui Gesù fu deposto.
Il primo presepe fu povero, così da rendere visibili i disagi in cui si trovò il Salvatore, privo di tutte le cose necessarie ad un neonato. C’erano solo il bue, l’asinello e la mangiatoia. San Francesco non volle altro, non voleva “fare uno spettacolo da far vedere ai curiosi. Lo spettacolo è irrispettoso nei confronti del grande mistero religioso”. Per questo non volle nessuno al posto della Madonna, di San Giuseppe e del bambino. Fu una “ricostruzione visiva e vera” della nascita di Gesù la cui presenza arrivò attraverso la messa celebrata dal Santo.
Quel primo presepe, che faceva rivivere con semplicità, povertà e umiltà, la storia vissuta a Betlemme, permise a tutti di “andare in Terrasanta”. Da lì a tre anni il poverello di Assisi (ormai quasi cieco) sarebbe morto. Il patrono d’Italia è stato tante cose: metà religioso metà laico, ai margini della Chiesa ma non
eretico, predicatore, difensore dei poveri, animalista, ecologista ante litteram.
Nel testo dello spettacolo le sue parole si mescolano a quelle di Papa Francesco, come lui sostenitore del dialogo interreligioso e pacifista, a sottolineare l’attualità del messaggio: “la pace non è un sentimento poetico idilliaco, è resistere al male, amore per il prossimo, saper perdonare. La guerra non è mai necessaria, né inevitabile. Si può sempre trovare un’alternativa: è la via del dialogo, dell’incontro e della sincera ricerca della verità”.
Un messaggio che ci auguriamo possa continuare a “viaggiare”, anche attraverso il nostro “infinitamente piccolo” contributo, poiché itinerante è la vita degli attori come quella dei francescani.